Ragionamento deduttivo che parte da due premesse aventi un termine in un comune e che avvalendosi della proprietà transitiva porta ad una conclusione, non necessarriamente vera tuttavia formalmente corretta. Fu Aristotele il primo filosofo a definirne gli estremi per quella scienza intellettuale chiamata logica. Esempio:
Se il linguaggio è menzogna – in quanto strumento primario usato in società per convincere che l’interesse individuale corrisponde a quello generale – e il Verbo era Dio allora Dio (l’Essere) è falso ed è quindi vero il suo opposto (il non essere). Ne consegue che le creature dotate di vita per rimanere in armonia con l’universo più che la morte (ritorno al non essere) debbano temere la rinascita (di un defunto si è soliti dire che è passato a miglior vita).