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La scienza come religione o più semplicemente come ideologia

La federazione italiana aziende sanitarie ospedaliere ha appena pubblicato un report secondo il quale “Il 74% dei ricoverati per covid non è vaccinato o non ha completato il ciclo vaccinale”

Cosa significa non aver completato il ciclo vaccinale? Qua siamo di fronte ad un ottimo esempio di cosa vada inteso quando ci si trova di fronte l’affermazione che la conoscenza appartenente all’uomo di se stesso e del mondo esterno sono un prodotto del divenire storico, ovvero sono il risultato di un processo in fase di continua espansione (come l’universo del resto secondo la nota teoria) che oggi rivela qualcosa e domani un’altra sia in senso positivo come aggiunta di caratteristiche o negativo come esclusione da determinate categorie portando così l’uomo stesso a due conseguenze macroscopiche sul piano esistenziale: da un lato si assiste ad un approccio scettico-nichilista verso la vita con il massimo di materialismo ed economismo volgare e dall’altro alla ricerca costante di un dio o di un sistema (natura, società, spirito, ragione, stato) che ricomponga in unità organica ciò che si percepisce essere disperso caoticamente (ciò che pare suggerire l’ossevazione dell’universo).

Completato il ciclo vaccinale di fatto ieri voleva dire aver fatto due dosi (nel caso di J&J anche una) e oggi se come dice il ministro speranza “la terza dose è necessaria” vuol dire allora averne fatte 3. O si vuole sostenere che essendo ancora in parola e non in decreto per gli scienziati delle ricerche giornalistiche vale come riferimento il valore scritto di 2 e su quello si calcola per informare le masse (cosa che non stupirebbe per essere in linea con la capacità di pensiero della nazione)? Oltre a questo è poi possibile escludere a priori che le dosi necessarie non diventino 4 in futuro mettendo assieme il deperimento dell’efficacia nel corso del tempo del vaccino e la meccanica della nascita di nuove varianti stranamente corrispondenti sul piano cronologico al lancio di una nuova campagna vaccinale?

Di fatto questo 74% di persone ricoverate e che non ha completato il ciclo vaccinale è un insieme mobile che oggi contiene chi ha fatto una dose, domani conterrà chi ha fatto una e due dosi e così via di seguito col risultato di costruire artificiosamente gli insiemi di persone su cui valutare i ricoveri in maniera sproporzionata visto che stando ai fatti e alle dichiarazioni non sembra poter aver termine questo ciclo vaccinale. Impostata con questo stile quindi ad ogni aggiunta di una nuova dose la ricerca tenderà sempre a segnalare un vaccinato che non ha completato il ciclo come appartenente all’insieme dei ricoverati non vaccinati con la conseguenza di alimentare (secondo il punto di vista governativo) l’appoggio dell’opinione pubblica alla necessità di una nuova campagna vaccinale.

E poi per quale motivo chi ha ricevuto una sola dose (preso per buona la casistica tale per cui chi non ha completato il ciclo vaccinale sia colui che ha fatto solo una dose) va conteggiato con chi non si è mai vaccinato? Che aiuto da alla ricerca? Forse che se si togliessero questi dall’insieme dei non vaccinati il rapporto sarebbe del tipo 51/49 con relativi malori confindustriali?

La quistione qui esposta, letta spassionatamente con gli occhi di chi è capace a mettere insieme quanto già vissuto durante le diverse epoche storiche, non è altro che una conferma del fatto che la scienza non sia una filosofia – una concezione del mondo che comprende in se medesima un insieme di idee capaci in blocco di giustificare una teoria – ma un’ideologia – una filosofia deteriore dalla quale per interesse immediato si estraggono parti di idee convenienti che sole non sono in grado di giustificare una teoria la quale infatti, a partire da galileo, prende la forma politica ovvero di norma comportamentale a sostegno di una struttura economica – in quanto la scienza ha facoltà di supportare un’opinione o quella esattamente opposta a seconda delle circostanze in cui si trova ad agire per il fatto di selezionare volontariamente alcuni fatti escludendone degli altri, i quali per altro come ammoniscono i ricercatori sono replicabili esclusivamente sotto determinate circostanze e previa eliminazione di altre, restringendo così il campo di applicazione di quell’opinione a un nulla di fatto.

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano di questa quistione i governatori o i loro lacchè della stampa che tra un’endovena e l’altra chiedono il lock down per i non vaccinati e che reclamano obbligatorietà e sanzioni in quanto secondo loro vanno premiati i patriotti che si sono diligentemente iniettati un siero sperimentale con grande senso di responsabilità e scarso amor proprio. Sempre che non siano troppo impegnati a scovare una vena tra le dita dei piedi come fanno i tossicodipendenti.

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