Uno dei comportamenti più adatti a testimoniare la voglia di riscatto del pressapochista servile, parzialmente sospeso durante la pandemia, è quello di restare sistematicamente in ufficio oltre le sette di sera. Come si è potuta formare in italia un abitudine che secondo il giudizio di chi ha vissuto la riforma morale religiosa (tedeschi) o politica (inglesi/francesi) è sintomo di grave incapacità nella gestione del proprio tempo ?
Escluso sia sufficiente addurre la sola motivazione economica degli straordinari che tra guadagno reale in busta paga, limiti orari di applicabilità e un certo timore reverenziale nel richiederli non può favorire un abitudine, è necessario ricostruire l’ambiente in cui opera il pressapochista servile per capire la motivazione di un tale comportamento.
Consapevole di non saper aggiungere valore alla materia e cogliendo nonostante questo una strana simpatia nei suoi confronti da parte della dirigenza, il pressapochista si crea la convizione di poter lo stesso modificare la realtà del mondo esterno a suo vantaggio e ripiega sull’arma a disposizione dei mediocri per attirare su di se le attenzioni; è così che sceglie la via della rinuncia (di sè e del proprio tempo libero) per spostare sul piano della quantità di presidio sulla scena di teatro la competizione coi colleghi, i quali essendo in maggioranza dello stesso tipo si adeguano spontaneamente. I datori di lavoro invece, assegnando la maggior parte delle attività ai dipendenti o per scopi strumentali alla funzione di governo dei cittadini – prive cioè di un impatto immediato sulla realtà economico produttiva e tuttavia propedeutiche al rispetto della catena gerarchica di comando – o per motivazioni finanziarie di pulizia e ridistribuzione del denaro precedentemente sottratto al fisco (studi di fattibilità, campagne di marketing, cattedrali nel deserto), e non avendo bisogno di valutare il lavoratore sul piano delle capacità ma su quello della fedeltà favoriscono questa impostazione quantitativa del merito sedentario perchè si ponga il caso in cui le incoerenze del sistema rispetto a quanto appreso dalla cultura ufficiale riescano in qualcuno a far luce sugli scopi reali delle norme morali e giuridiche a cui il cittadino è stato educato, è necessario essere sicuri che questo qualcuno non si ribelli, da cui la ricerca di personale servile, o se lo fa quantomeno non sia credibile agli occhi degli altri, da cui la ricerca di personale pressapochista.