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Dopo gli attacchi “ai porci moderati allevati a biada governativa” del 09/10, confindustria, ovvero quelli che allevano, attraverso la pubblicazione del documento “L’estensione del green pass al lavoro privato” legittima la richiesta di risarcimento per danni ai lavoratori sprovvisti di green pass. In questo modo si candida autonomamente, con spirito di iniziativa veramente lodevole in un certo senso, ad essere il prossimo obiettivo della lotta e qualora ci fosse mai stato bisogno di confermare che lo stato e la classe fondamentale sono in rapporto di identità, concetto tra i più complessi da intuire per gli ingenui.

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Abuso e dipendenza

L’abitudine è quella di limitare l’attenzione su droghe, alcool, gioco d’azzardo e scommesse sportive in una maniera tale per cui negli individui prevalga la sensazione di pericolo qualora coinvolti in situazioni a loro ricollegabili senza tenere in considerazione nè che qualsiasi elemento dell’universo anche il più innocuo ha facoltà potenziali di provocare una dipendenza o di spingere all’abuso nè che queste due condizioni non sono meccanicamente collegate tra di loro in quanto è possibile sperimentare la dipendenza da un qualcosa senza abusarne così come eccedere nel consumo di un qualcosa senza per forza dipenderne.

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Istigazione all’omicidio

Considerata la razionalità del reale in atto pare maturo il tempo di aggiungere ai reati penali anche l’istigazione all’omicidio oltre che l’istigazione al suicidio. A parte il fatto che da un’attenta analisi potrebbe emergere che il numero dei casi della prima specie sia molto più elevato della seconda, tra i due reati c’è però una differenza non irrilevante: nel primo caso è possibile raccogliere la testimonianza della vittima (chi è stato spinto a compiere l’omicidio), mentre nel secondo non lo è, ciò che a rigor di logica (e quindi irraggiungibile per la società pressapochista) dovrebbe essere decisivo nella formulazione della sentenza in quanto nessuno a parte la vittima può riferire con certezza (a meno di non basare le sentenze sui romanzi cosa che per altro non stupirebbe) se il motivo reale per il quale uno si è tolto la vita sia da attribuire ad altra persona (cosa poi ciò significhi di concreto è materia per gli esteti della comunicazione, quegli asini che sostengono come le giovani donne siano costrette dagli uomini ad ubriacarsi per fare sesso).

Etica

Se quindi secondo l’economia critica (prendendo spunto dal postulato edonistico di economia classica) la filosofia della prassi (ovvero la concezione del mondo che spinge l’uomo a compiere un tipo di azione piuttosto che un altro) emerge applicando il canone d’interpretazione dato dal materialismo storico – ovvero si può stabilire a partire dalle contraddizioni sorte nel seno della struttura economica e successivamente riflesse nella sfera dei rapporti sociali (politici e culturali a loro volta condizionanti in maniera dialettica) con lo scopo di modificare quelli giuridici – ne consegue che l’unico comportamento etico individuale o di gruppo sia quello economico dove per economico si intende che rispetti di soddisfare il maggior numero di persone coinvolte impiegando il minor numero di risorse materiali.

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Notarelle sulle professioni

Commercialisti: coloro i quali muovono concretamente il capitale, decidono (per simpatia o interesse immediato) dove ripulire il sommerso (che è il vero capitale senza il quale non esisterebbe la ricchezza) infatti gli imprenditori (quelli consci di cosa sia lo stato reale), che nei rapporti sociali millantano chissà quali disponibilità (economica, politica, etc), la prima regola che devono seguire per riuscire nelle loro imprese è quella di affidare al commercialista non solo l’operatività sui conti aziendali, ma anche la gestione delle relazioni industriali/commerciali per ottenere appunto quei capitali che non hanno.

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Wall street (1987, regia di Oliver Stone)

A 35 anni di distanza dall’uscita nelle sale, accanto alla ricostruzione realistica del modo di condurre gli affari finanziari – in quegli anni ritenuta ovviamente complottista dalla massa filistea di perbenisti privilegiati – rimane impressa la frase che il padre Carl Fox (Martin Sheen) rivolge al figlio Bud (Charlie Sheen) quando, terminato il confronto tra la rappresentanza sindacale dei lavoratori e l’investitore Gordon Gekko (Michael Douglas) per l’acquisizione della quota di maggioranza della compagnia aerea in cui è impiegato Martin, succede un confronto schietto tra i due parenti ricapitolato dal padre con la frase: “io non vado a dormire con le troie, ne mi alzo con le troie”.

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Il linguaggio come espressione culturale: colpa e responsabilità

L’utilizzo di un termine piuttosto che dell’altro con l’intento di attribuire a qualcuno o qualcosa il nesso principale di causa-effetto per una particolare situazione in esame, oltre che ad un certo meccanicismo ingenuo e primitivo, rivela anche e soprattutto la fondamentale concezione del mondo (metafisico/dogmatico/finalista vs realista/critico/progressista) che l’individuo sostiene a fondamento della propria prassi.

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Abortista col senno del poi

E’ da ammettere che non è poi così del tutto priva di senso la posizione favorevole all’interruzione volontaria di gravidanza se vissuta retrospettivamente col senno del poi senza porre l’accento sull’omicidio intrinseco ad essa, in quanto l’aver potuto a suo tempo evitare di mettere al mondo un qualcuno che i progressi ottenuti dallo storicismo moderno assieme alla filosofia critica ci mostrano essere molto probabilmente un cretino sarebbe stato di enorme aiuto allo sviluppo di una comunitù umana contenuta e risicata nei numeri. Sarebbe curioso (fino ad un certo punto) conoscere l’opinione delle femministe una volta posta così la quistione.