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Origine del senso comune: il cliente ha sempre ragione

Questo assioma ripetuto come un mantra nei luoghi di lavoro per avvertire di non proseguire nei pur rari e timidi tentativi di insubordinazione operativa esemplifica al meglio uno dei modi con cui è realizzata la fase egemonica (quella che si occupa degli aspetti culturali ed etici propedeutici all’azione economica) di un gruppo sociale divenuto dominante ovvero diventato stato. Per comprenderlo è necessario abbandonare l’interpretazione immediata del motto valida ad esempio negli stati uniti – la cui società civile non essendo gravata dalle rendite economiche dovute alle sedimentazioni passate di potere parassitario (chiamate in europa tradizione) favorisce l’ascesa del consumatore al centro dei rapporti formali e giuridici venutisi a creare nella forma razionalizzata dell’industria produttrice di beni su vasta scala – ed esaminare nelle aziende quale estrazione sociale faccia storicamente da riferimento nel mercato del lavoro per riempire di personale i ruoli con funzioni da cliente e quelli da venditore così da dare un significato concreto alle conseguenze implicite nella retorica concessione della ragione permanente.

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Origine del senso comune: capolavoro

La genesi del termine è da mettere in relazione con la necessità di descrivere sinteticamente l’opera memorabile di un maestro d’arte in grado di comunicare qualcosa di nuovo indipendentemente dal periodo storico di riferimento o dalla zona geografica di provenienza dell’osservatore grazie all’utilizzo di un linguaggio comune presente nell’espressione artistica in grado di intendere un qualcosa del sentire umano indifferentemente dalle pressioni del sistema culturale vigente impegnato ad operare in modo che il corso della storia prosegua resistendo ai tentativi di deviazione provenienti da altri sistemi antagonistici facilmente espressione di altri sistemi economici.

Al significato originale nella società industriale si è andato ad affiancare anche un significato deteriore che è possibile in generale intendere come l’azione individuale sia estemporanea che prolungata nel tempo in grado di alterare significativamente i rapporti di forza in un modo tale da sovvertire i pronostici che l’opinione pubblica si era fatta in merito a quella determinata questione. Molto utilizzata in ambito sportivo descrive un qualcosa il cui effetto consiste nello spostare gli equilibri di una competizione fino a quel momento in bilancio di parità tra i contendenti.

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Il pregiudizio razionale nelle opinioni della società civile

Ascoltare le conversazioni pubbliche riguardo a misure provenienti dal personale in quel momento tecnico per la risoluzione di un qualsivoglia problema, permette di notare che, indifferentemente dal contesto, il presupposto di fondo su cui si regge la valutazione della loro efficacia nel raggiungere i risultati prestabiliti o della loro adeguatezza in confronto alle premesse oggettive sia dominato pressochè automaticamente dai motivi della razionalità deteriore, ovvero quella di stampo positivista ed ottimista che priva delle accortezze proprie del metodo cartesiano passivamente presume di trovar già regolato di per sè il mondo esterno senza che sia necessario un intervento attivo e faticoso della volontà umana. In altre parole ritenere aprioristicamente tendenti al ragionevole – con beneficio per il maggior numero di elementi stante l’impiego del minor numero di risorse – le decisioni e le azioni di chi si trova ad esercitare il potere di modificare la realtà si configura come il pregiudizio culturale nei riguardi della politica astutamente posto a difesa del tipo di società e di economia vigente in una maniera tale per cui non è azzardato effettuare un paragone con la funzione assolta dalla trincea durante la guerra di posizione.

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Ricerca degli elementi primordiali e di un principio generale nell’universo

E’ possibile formulare una teoria che aiuti a dare un significato concreto al concetto di universo e dalla quale derivare un principio valido indifferentemente dalle condizioni? Oppure i limiti imposti dall’accuratezza relativa (o inaccuratezza) dei sensi che danno il via al processo cognitivo sono tali da rinunciare a questo tipo di pretese?

Certamente non è semplice costruire un compendio di risposte coerenti ed esaurienti, ne tantomeno si può pretendere di affrancarsi dal dubbio che gravita attorno ad esse, tuttavia è spontanea l’esigenza di comprendere meglio cosa ci circonda per lo meno in termini generali.

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Gesuitismo capitalista

Alberto Chimenti per Milano Finanza Dow Jones in un post relativo alle ecumeniche intenzioni della società Iberdola a fianco dell’associazione Piccola America tra le altre cose scrive: “Iberdrola, in linea con i principi e i valori promossi dell”associazione Piccolo America, ha voluto essere al fianco di queste importanti iniziative credendo nel loro valore artistico, sociale ed economico, a testimonianza del proprio impegno nel supportare e diffondere la cultura come fattore di coesione e di crescita e sviluppo per l’individuo e la collettività

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Riguardo l’interruzione volontaria di gravidanza

Per quale motivo la cultura borghese ha virato così vistosamente rotta nel giudicare oggi come atto di umanità l’aborto spingendosi ben oltre la soglia dei primissimi giorni dal concepimento? E allora perchè non rivolgere la stessa umanità a chi esprime questa cultura?

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Violazione consapevole del principio economico

Nella società industriale, come tale basata sull’impostazione razionalistica della produzione di valore, sembra ovvio sostenere che la strategia più efficace per progredire economicamente senza alterare la quantità di risorse impiegate corrisponda ad agire secondo i metodi e i modi introdotti dall’interpretazione matematico-scientifica della realtà che per l’appunto viene anche definita come la descrizione più economica della stessa. Questo equivale a dire che le azioni economiche e i ragionamenti che le precedono, per essere efficaci, ovvero per essere il più economiche possibili, debbano necessariamente depurarsi di tutte le forme di ingerenza politica gravitanti attorno ad esse – effettuate da gruppi mossi dalla conservazione del potere per il tramite di guadagni o perdite immediate, oppure tendenti alla conquista del potere attraverso giudizi di stampo moralista a presa diretta sull’opinione pubblica – diventando il seguito di decisoni prese da persone in grado di affrancarsi il più possibile dalla pressione di ritorno compiuta dalle sovrastrutture sociali, ovvero da tutte quelle forme di intervento esterno che per soddisfare bisogni immediati individuali introducono nella struttura risorse umane anti-economiche di diverso tipo tra le quali soprattutto: a salvaguardia dell’estetismo quelle emotive che portano alla sopravvalutazione dell’elemento passionale a discapito di quello razionale, e a difesa delle stratificazioni passate e presenti di potere quelle parassitarie che portano all’azione teorica priva di contatto con l’azione pratica.

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Grande nazione

A meno che non si supponga che nel concetto di Nazione (o società civile) / Stato (o società politica) esista (in termini di forze complessive) un qualcosa in più (e che appunto per questo sofismo metafisico gli anarchici di fine 800 invitavano i governi ad utilizzarlo al loro posto per quanto agli obblighi di leva) rispetto a quello risultante dalla somma quantitativa delle forze (fisiche, psichiche, morali, ideologiche, etc) dei singoli individui, quando si parla di grande nazione non si fa altro che parlare della grandezza delle persone che la compongono.

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Campo imperatore settembre 43

A dimostrazione del fatto che la scarcerazione di Mussolini dalle pendici del Gran Sasso fu la ricostruzione militare di un atto politico – tenere sotto controllo con un governo militare (la repubblica di salò) il territorio urbano del nord fondamentale per la tenuta della strategia unitaria di fabbricare il fabbricante e teatro di possibili sommosse popolari memori del periodo 19-22 sfociato poi nella dittatura – condiviso da almeno tre delle quattro fazioni coinvolte (terzo reich, governo badoglio, gruppo egemone urbano guidato da Agnelli e Pirelli già a suo tempo finanziatori della marcia su roma; con la quarta rappresentata dal comando alleato interforze del generale Eisenhower) si consideri come:

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Astrazeneca. Riguardo ai veri patriotti

E’ patetico assistere alle genuflessioni ecumeniche recitate dagli sciosciammocca nazionali ogni qual volta sia possibile ribadire la cieca fedeltà nelle magnifiche sorti e progressive dei datori di lavoro ispirata dall’indottrinamento di Stato (scuola, famiglia, lavoro, stampa, televisioni, etc).

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