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L’estetica come forza resistente e restauratrice

Che l’estetica sia una forza volontariamente resistente al cambiamento economico-sociale per l’uscita delle masse popolari dallo stato di subalternità e favorevole all’inasprimento delle condizioni gerarchico-autoritarie fondate sulla proprietà dei mezzi di produzione ci viene indicato dal fatto che la bellezza è assolutamente ciò che di meno democratico possa esistere nel mondo umano assieme alla forzaContinua a leggere “L’estetica come forza resistente e restauratrice”

Etica ed estetica nel rapporto dialettico contemporaneo

E’ poi mai così strano che, avendo la società industriale posto la massa di necessità imprescindibili (cibo, acqua, riparo e cura della persona) in garanzia relativa e sublimato la tensione all’espansione economica nella ricerca del bello, ciò che in altre parole può intendersi come l’aver posto nell’aderenza a questo fine la razionalità o meno deiContinua a leggere “Etica ed estetica nel rapporto dialettico contemporaneo”

Sui confini nazionali e la guerra

Appreso dunque con i metodi della prassi storicista che i confini nazionali sociologicamente non sono altro che la formalizzazione del limite geografico entro il quale lo sfruttamento dei poveri di un’area non porta a conseguenze catastrofiche (tipo bastiglia 89 o pietrogrado 17), la guerra si configura conseguentemente come il tentativo dei ricchi di attenuare laContinua a leggere “Sui confini nazionali e la guerra”

Mancanza di visione strategica durante il mandato Gorbaciov

E’ lecito affermare che tra le cause endemiche per la dissoluzione dell’unione vada certamente compresa una scarsa visione strategica d’assieme relativa al ruolo e all’opera di Fidel Castro e di ciò che egli andasse rappresentando in quel tempo e successivamente per le speranze delle moltitudini avverse ad una visione del mondo recintata in limiti eContinua a leggere “Mancanza di visione strategica durante il mandato Gorbaciov”

La retorica dell’eccellenza come legittimazione del monopolio

Cosa stanno ad indicare i continui richiami ad un’inarrivabile capacità pratico-produttiva appartenente agli elementi operativi e di conseguenza a quelli dirigenti abitanti la penisola? O meglio, che cosa si cela dietro al fatto che per essere credibili in ambito lavorativo (e quindi sociale) non c’è altro modo se non quello di presentarsi come esponente diContinua a leggere “La retorica dell’eccellenza come legittimazione del monopolio”

Sottoscrizione volontaria

Dopo gli attacchi “ai porci moderati allevati a biada governativa” del 09/10, confindustria, ovvero quelli che allevano, attraverso la pubblicazione del documento “L’estensione del green pass al lavoro privato” legittima la richiesta di risarcimento per danni ai lavoratori sprovvisti di green pass. In questo modo si candida autonomamente, con spirito di iniziativa veramente lodevole inContinua a leggere “Sottoscrizione volontaria”

Sul pressappochismo servile come requisito essenziale del lavoratore tipo

Innanzitutto cos’è il pressapochismo servile: è la mistura tra l’atteggiamento meschinamente supino (o grettamente giudaico, filisteo) nei confronti del datore di lavoro – inteso come ente familiare descritto dalla cultura di governo (cioè da se stesso) come autorità necessariamente (per atto di fede) razionale – e la conseguente, inevitabile perdita di interesse nella fase diContinua a leggere “Sul pressappochismo servile come requisito essenziale del lavoratore tipo”

Blocchi storici

Stabilito che il periodo 1789-1917 racchiude l’era in cui la borghesia urbana diventa in europa politicamente dominante prima in sostituzione dell’aristocrazia fondiaria (fase progressiva 1789-1815 sotto l’impulso dell’espressione giacobina della volontà popolare) e poi invece di fianco ad essa in riabilitazione della vecchia visione del mondo magico e dogmatico (fase regressiva 1815-1917 della restaurazione borbonicaContinua a leggere “Blocchi storici”

Meschinità nazional popolari

Invece di fermasi a riflettere sulle sempre più crescenti limitazioni di libertà economiche e politiche poste in essere dall’autorità-proprietà datrice di lavoro è diventata prassi comune nel personale subalterno rinforzare le dinamiche di potere sottolineando i benefici del posto occupato nella scala gerarchica anche se questi corrispondono a poco più che una superficiale esclusione dalleContinua a leggere “Meschinità nazional popolari”