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Egoismo, altruismo

Una delle pagliacciate più ridicole della propaganda confindustriale genocida è quella di porre l’accento su un particolare aspetto della liturgia cattolica ovvero la distinzione tra il fedele illuminato dalla grazia che vaccinandosi prende a cuore come propri gli interessi altrui e la pecorella smarrita la quale invece scegliendo di non iniettarsi in vena una brodaglia sperimentale pensa solo a se stessa. Ma che senso ha ragionare in questi termini, oltre a quello di evidenziare per l’ennesima volta la mancanza di capacità logica elementare da parte degli elementi di classe egemone rinserrata nei ranghi da personale proveniente dall’ondata di trionfo estetico?

Innanzitutto, checchè ne dica la retorica demagogica di governo, la motivazione per cui uno si vaccina non può che essere di stampo individuale o egoistico secondo la terminologia utilizzata visto che per prima cosa il vaccino dovrebbe rafforzare il sistema immunitario di se stessi e non ha possibilità di farlo immediatamente sugli altri e seconda cosa il siero entra esclusivamente nel corpo dell’individuo e non è condiviso in nessun modo con alcun’altra persona, fondamento questo dell’altruismo. Quindi ragionare in questo senso è un errore o di logica o quantomeno di comprensione dei termini utilizzati.

Proseguendo col ragionamento è possibile ammettere e condere pure il fatto che effettivamente chi si vaccina lo stia facendo per un più ampio bene pastorale dell’umanità confindustriale (l’altruismo) e non per se stesso o non solo. Seguendo questo filo che cosa dunque si è indotti spontaneamente a pensare procedendo sulla base dei noti problemi insabbiati dal regime (morti improvvise dentro e fuori gli hub, miocarditi, pericarditi, coaguli, ictus, trombosi, inefficacia sostanziale del vaccino tale per cui è necessaria una dose ogni 3 mesi senza per altro poter abbandonare i dispositivi di protezione individuale)? Che cosa si sta timidamente ammettendo col fatto di dare dell’altruista ad una persona che effettua una cura su se stesso? semplice: si sta certificando che la corsa al vaccino è un esperimento pericoloso che può portare a gravi conseguenze permanenti o fatali, altrimenti se non fosse così non ci sarebbe nessuna necessità di connotare coi motivi della grazia e della simpatia chi si vaccina perchè non c’è nessun momento di generosità nel fare una cura, se non appunto nel momento in cui questa cura serve a fornire risposte empiriche alla fase di raccolta delle informazioni propria delle scienze sperimentali o del metodo scientifico il quale quando è strumentalmente definito come scienza diventa un’ideologia ne più ne meno che la politica o la religione qualora si circondi pure di un dogmatismo fanciullesco buono per le teste vuote come infatti sta accadendo.

Nota: a tal proposito sarà interessante seguire l’evoluzione dell’impiego per la tecnica a RNA messaggero nella cura per il cancro come da più parti dichiarato negli ambienti medici nonchè dagli stessi fondatori di biontech. un mercato quello dei tumori le cui implicazioni si intuiscono da se.

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